Storia del paese
Le prime notizie storiche si hanno a partire dal XIII secolo e sono legate alle varie famiglie feudali che si sono succedute nel dominio del territorio caprolatto: gli Orsini, i di Vico, gli Anguillara, i della Rovere, i Riario ed i Farnese che segnarono profondamente tutti gli aspetti socio-politici del luogo.
Durante il medioevo il borgo di Caprarola era composto da un insieme di grotte, capanne e piccoli edifici arroccati su speroni tufacei e circondati da una discontinua cerchia muraria che comprendeva anche la rocca dei di Vico e poi anche quella degli Anguillara. I primi di parte Ghibellina ed i secondi di parte Guelfa e quindi sempre in lotta fra loro.
Agli inizi del XVI secolo la famiglia Farnese ottenne il dominio di tutto il territorio caprolatto che poi, a partire dal 1537, grazie a papa Paolo III (Alessando Farnese), venne inserito nel Ducato di Castro e Ronciglione, ponendo le basi per uno sviluppo urbano e sociale che portò Caprarola a diventare una delle più importanti cittadine rinascimentali della Tuscia. Quest’ultima circostanza si deve principalmente al nipote di Paolo III, il grande cardinale Alessandro Farnese (omonimo del nonno), il quale scegliendola come residenza di villeggiatura (per la sua vicinanza con Roma e per la salubrità dell’aria), utilizzò le basi di una precedente fortezza progettata da Antonio da Sangallo per la costruzione del superbo Palazzo Farnese, condizionando in questo modo la fisionomia di tutto il centro urbano.
Tutti questi sconvolgimenti che si sono sviluppati nel corso dei secoli, chiaramente legati ai cambiamenti socio-politici ed al mecenatismo delle varie famiglie dominanti, hanno portato a Caprarola ed alla sua popolazione un’enorme ricchezza culturale.
Per questi motivi ancora oggi, oltre ai numerosi esempi di opere di notevole valore storico-artistico e tradizionale, si trova nella popolazione un prezioso fermento culturale che abbraccia tutte le branche della cultura: dalla musica al teatro, dalla pittura alla scultura, dalla poesia al canto, ecc.
Folclore
Oltre alle numerose testimonianze legate alle vicende religiose di Caprarola ed alle tradizionali processioni, è rimasta significativa quella “degli uomini” che sfilano per la festa di S.Antonio da Padova (copatrono di Caprarola).